In ricordo di Rossana
- Il ricordo della mamma
- Il ricordo di Cristina
- Il ricordo di zia Sara
- I ricordi dell’ amicasorella Alessandra
- Il ricordo dell’ amica Germana
- Il ricordo dell’amico della pallavolo Stefano
- I ricordi dell’amica Isabella (Isa)
- I ricordi della cugina Alessandra
- Il ricordo dell’amico Riccardo
- Il ricordo dell’amico Jacopo
- Il ricordo dell’amica Elettra Marussich
- Gallery
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Il ricordo della mamma
Rossana, è la mia unica figlia, è arrivata a fine anno, nel 1991, un dono meraviglioso, un unico grande amore. Nei primi anni di vita e per tutta la fanciullezza è stata una bambina dolce, riservata e rispettosa. Passavamo pomeriggi e serate a giocare insieme, curiosa, attiva, interessata, era una bambina molto affettuosa. Frequentava la scuola con ottimi risultati, amava accompagnarci nei nostri viaggi e vacanze e desiderava tanto avere un cane per compagnia, desiderio che è riuscita a coronare solamente quando arrivò Matisse, la sua amatissima dalmata, che ora vive con noi. Crescendo Rossana è diventata una bella ragazza, un po’ scontrosa, con un carattere forte e determinato. Ha uno spirito ribelle, le piacciono piercing e tatuaggi, alcuni di questi avranno un significato particolare per lei, segneranno dei momenti importanti, una nuova vita, la speranza del futuro. Aderisce al movimento scout, frequenta il liceo scientifico e gioca a pallavolo a livello agonistico.
La pallavolo è stata la grande passione della sua breve vita. Inizia a 9 anni con il minivolley e non lascia più questo mondo fino al 2017, a causa della malattia. La pallavolo agonistica praticata con la Pallavolo Chions per tutte le giovanili fino alla serie C, continuerà a Padova, sua città di adozione, in serie B e poi ancora in serie C al Volley Eagles. La pallavolo è stata per Rossana maestra di vita, punto di riferimento, gruppo di amicizie, Alessandra la sua “amicasorella”, network nazionale, sogni di gloria e desiderio di rivincita. Al punto di tornare a giocare dopo l’intervento chirurgico, con gli occhiali prismatici e tutte le difficoltà fisiche e psicologiche. Ritornare a giocare a un livello inferiore ma dimostrare a se stessa che era possibile, che non era finita…
Si laurea a Padova in Statistica e Gestione d’Impresa a novembre 2013, in corso, senza particolari difficoltà. Dotata di un’intelligenza brillante sfrutta le sue capacità dedicando allo studio uno spazio importante ma non prevalente nella gestione del suo tempo. Inizia la magistrale in statistica e poi improvvisamente a maggio 2015 la drammatica notizia della malattia.
Accettare una diagnosi di tumore al cervello a 23 anni è devastante, incomprensibile, e altri aggettivi che ognuno può integrare.
Rossana non si scoraggia, affronta un intervento chirurgico difficile e pericoloso, rischia la vita, ritorna a casa dopo un mese di ospedale, in carrozzina, incapace di stare seduta diritta e di mangiare autonomamente. Non si arrende, affronta la chemioterapia e il percorso di recupero alla clinica riabilitativa di Motta di Livenza e, con enorme sorpresa di tutti, si riprende, cammina, corre, balla, progetta, vive. Riprende a studiare si iscrive al corso di laurea magistrale in economia aziendale a Udine, si laureerà in due anni a marzo 2018, provata dalla ripresa della malattia discutendo la tesi via Skype seduta in una carrozzina.
Nel 2016 proseguono le terapie, la radio a Milano all’istituto Besta, ancora chemio… globuli rossi e bianchi bassi, piastrine che sconsiglierebbero qualunque tipo di attività.
Rossana vive questi tre anni, studia, viaggia, va in Argentina da sola, rivede completamente il suo stile alimentare, si informa, rinuncia a carne e zucchero, riprende l’attività sportiva, pensa al futuro, spera.
Incontra l’amore e decide di mettere su casa e andare a vivere con Enrico. Investe energie, fantasia, cura e tanto cuore per allestire la nuova “casetta”, ci starà solo sei mesi, poi la malattia la costringerà a tornare con noi, per il bisogno di assistenza continua.
Rossana voleva vivere, ci ha creduto fino alla fine, voleva vivere e voleva essere di aiuto per gli altri che, sfortunati come lei, avessero dovuto affrontare la medesima esperienza. “Mamma, se guarisco voglio fare la volontaria in ospedale per aiutare gli ammalati, io so cosa si prova e posso farlo…”
Rossana era molto creativa e aveva le “mani d’oro”. Con la nonna e la zia frequentava un gruppo di ricamo, era diventata brava. “Mamma vorrei ricamare tovagliette, canovacci, asciugamani e addobbi natalizi per un mercatino per raccogliere fondi per la ricerca”.
Rossana era molto generosa, pensava ai regali per le persone care con largo anticipo, li progettava e li costruiva dedicando tempo e attenzione perché i doni fossero “speciali”.
Rossana non voleva lasciarci, voleva vivere, e io vorrei che con “il dono di Rossana” una parte di lei fosse sempre ancora con noi.
Maria Teresa
Il ricordo di Cristina
Mi sono sempre piaciuti i bambini. La tua mamma cercava per te una babysitter e così, attraverso un’amica comune, in un caldo giorno di agosto sono diventata la tua Tata. Si, tesoro mi chiamavi proprio così! Ti ho amato davvero tanto.
Ricordo la prima volta che ti ho visto camminare: è stato un momento emozionante. In quel periodo dal lunedì al venerdì vivevo con te e Maria Teresa a Cordovado, in Castello dove fu scattata questa foto (vedi la gallery più sotto). Un venerdì sera ti lasciai incerta sui tuoi passi, passavi da una sedia all’altra. Quando tornai il lunedì mattina dormivi ancora. Eri nel lettone e indossavi il tuo pigiamino giallo. Sai quelli a tutina della Stellina. Io ero indaffarata in cucina, a un certo punto ti vidi arrivare: un pulcino che era sceso dal letto da solo e muoveva sicuro i suoi primi passi. Bambina mia, non mi resi conto subito…poi fu gioia immensa.
Ti voglio bene, sei nel mio cuore.
Cristina Coltri
Il ricordo di zia Sara
Ricordo che quanto eri bambina venivi frequentemente a casa nostra per giocare con Alessandra e per ore vi dedicavate al “parecio” – come lo chiamavate voi – delle Barbie.
In diverse occasioni venivi anche la sera, quanto la mamma e il papà avevano qualche impegno e ti fermavi anche a dormire. Allora soffrivi di allergie, alla polvere compresa, che a volte ti provocavano crisi respiratorie; ricordo la cura con cui preparavo il tuo letto e passavo l’aspirapolvere per assicurami di garantirti un sonno tranquillo e le silenziose incursioni notturne, mie e dello zio Carlo, nella camera dove dormivi con Alessandra per assicurarci che respiravi bene…
Avevi circa 9 anni quanto una di quelle sere la mamma mi chiamò per avvisarmi che volevi a tutti i costi venire a casa nostra da sola…a piedi…era presto ma era già buio…certo il percorso era sicuro e relativamente breve tuttavia eri una bambina…fini’ che seguimmo la tua passeggiata stando continuamente al telefono, tua mamma ed io, fino a quando non entrasti in casa; non ho una fotografia del momento ma il mio ricordo è nitidissimo e ti vedo ancora chiaramente avvicinarti alla casa con la tua borsa a tracolla, contenente tutto l’occorrente per la notte, sorridente, felice e molto orgogliosa dell’impresa appena compiuta.
Estate 2016, stavi bene in quel periodo…un sabato mattina mi mandi un messaggio “zia sei a casa ? Passo a trovarti”.
Ricordo che la giornata era grigia, piovosa ma arrivasti tu ed arrivo’ il sole ! Serena, sorridente, piena di energia positiva, di progetti…siamo rimasti Edi e io ad ascoltare i tuoi racconti credo per quasi due ore, si vedeva che avevi il desiderio di condividere con qualcuno le sensazioni positive che provavi…Anche in questo caso non ho una fotografia eppure ti vedo ancora chiaramente appoggiata al divano, un paio di jeans attillati, una maglietta chiara, i capelli corti (quel taglio ti stava da favola)…bellissima…quando te ne andasti, mi lasciasti una sensazione di leggerezza, di fiducia, di positività, di speranza che mai dimenticherò…
zia Sara
I ricordi dell’amicasorella Alessandra
17.08.2018 - da Facebook
13 anni di amicizia.
Le notti passate a parlare, gli obiettivi di inizio anno puntualmente disattesi, la pallavolo, “Sere nere” cantata a squarciagola, lo stalkeraggio violento su Facebook, “ODIO TUTTI” come mood perenne, le serate padovane al Factory, le 2000 piadine cucinate e mangiate, le 9 ore di viaggio in treno per andare alle finali nazionali di beach volley a Vasto, “Ho io la soluzione Luuuuucaaaaa”, i 14 rum e cola, la Mati e le uscite in pigiama in giardino, i messaggi vocali da 8 minuti, le chiamate da un’ora e mezza.
“Domani piove Cecchetto. Non andare a lezione, rimani a casa con me”, il televisore vinto alla lotteria, il divano-letto di Padova che non chiudevamo mai perché eravamo pigre, le caramelle frizzanti mangiate ad ogni finale interregionale come placebo, la birra con il monaco, “Scarpe da 9.90”, l’intolleranza sociale, l’autostop a Vasto, gli evidenziatori (e i funerali degli evidenziatori scarichi), il terzo posto all’Havana Volley con Valentino Reganaz e Andrea Radin, le frittelle, il “Tu non sai chi sono io”, i calciatori, i rugbisti.
Le pizze imbarazzanti che ci vergognavamo ad ordinare al telefono, il telefono buttato giù dal 4° piano, Chievo, il ritorno in bici sotto il diluvio universale, le feste di statistica, le FAGIAN SISTERS, tutti i campionati provinciali e regionali vinti, le rotolate con Federico Meloni, il puntuale “Io non bevo più” ad ogni post serata, le canzoni dedicate, il torneo di Pola e i cazzetti agliosi, i mercoledì universitari passati sul divano a guardare Harry Potter, le tonnellate di pop-corn mangiati.
Gli esami che “non passerò mai”, la laurea che “non prenderò mai”, VA PLAN CA LÈ DUT UN VERI, i cartelli stradali, le Grotte del Caglieron, le cipolle grigliate di mio padre e gli gnocchi di semolino di mia madre, i pianti e le crisi di nervi, i pomeriggi a guardare U&D, “Cecchetto te ne devi fregare”, i capodanni passati assieme, le spalle da buttare, gli stronzi, la partita dopo aver fatto serata in Villa Foscarini, i film scelti in maniera democratica (“vorrei vedere questo” “NO, SI GUARDA TWILIGHT!”), la cagne.
Sequals e acqua pradis con Samuele Romano, lo shopping e il premio miglior cliente dell’anno, quella settimana in cui non ci siamo parlate perché avevamo litigato, lo SS, la mezz’oretta fatta bene all’Opium, i regali di Natale e compleanno, il “fare tavolo” in biblioteca, la pazienza, tutto quello che abbiamo cucinato per la tua laurea e i kg di cus cus avanzati, la pulizie di primavera, il concerto di Enzo Bosso, il MALAMINTRIIII.
Capirsi con uno sguardo, capirsi senza parlare, le feste a tema, i balli scatenati in appartamento, le trecce, “Ale starai mica dormendo?”, il nostro disagio, Cupid Shuffle, l’acidità progresso, gli aperitivi in saletta pesi con Stefano Gregoris Maddalena Cecchetto Mateja Zavadlav, Valeria Na Amica Mia, le cazzate che giuravamo di non fare più e puntualmente rifacevamo, i messaggi delle 4 di mattina, io che con te mi sentivo invincibile, gli abbracci (pochi ma buoni), i tortini al cioccolato.
Il #mainagioia, la liquirizia come fosse acqua, i molteplici esperimenti culinari, le scommesse perse, l’Udinese e la partita vinta a San Siro contro l’Inter, le guerre con i cuscini, le giornate NO, la vaschetta di gelato che cercavamo sempre di farci recapitare a casa, “E anche quest’anno Palmariva il prossimo anno”, le lacrime sia quelle belle sia quelle brutte, la testardaggine.
Eri tutto questo e molto, molto di più.
Perché il mondo insieme a te sembrava meno brutto… E la vita decisamente più bella.
10.06.2019 - da Facebook
Sono già passati 10 mesi, mannaggia a te Milazzo!
E non hai idea di cosa mi sia successo in questi 10 mesi… Diciamo che il tutto si può riassumere con un onesto “MALAMINTRI”.
All’inizio non è stato per niente facile (per dirla in maniera sincera sincera, è stata proprio uno schifo); diciamo che ho palesemente negato la realtà autoconvicendomi di essere preparata a stare senza di te.
Ross, di cazzate tu lo sai, ne ho fatte e pensate un’infinità ma questa devo ammettere che le ha battute proprio tutte: non si può essere preparati ad una cosa del genere. Anzi, più pensi di essere pronto, più il contraccolpo è forte e il dolore che ti prende ti spezza in due. E infatti io ero spezzata in due.
Ogni volta che mi venivi in mente, ogni volta che qualcuno mi parlava di te… Andavo in tilt. Mi mancava il respiro e le gambe mi cedevano.
Ho pianto tanto. Ho urlato tanto. Mi sono arrabbiata tantissimo.
Ho messo in dubbio tutto, anche il mio percorso universitario… A proposito di cazzate, sappi Ross che un giorno mi sono svegliata convinta che la scelta giusta fosse mollare archeologia e cominciare viticoltura ed enologia. Non credo serva aggiungere altro.
Adesso sto meglio, finalmente. Sono ancora un po’ arrabbiata e lo sarò sempre, credo. Ma d’altronde sono Alessandra Cecchetto, non il Dalai Lama quindi, ad occhio e croce, direi che per raggiungere il nirvana di strada da fare ne ho ancora tanta.
Ps: l’altro giorno ho visto un ragazzo fare l’austop e niente, mi è venuta in mente quella volta in cui anche noi, con tutta l’incoscienza dei nostri fastidiosi sedici anni, abbiamo deciso di fare le autostoppiste a Vasto, dopo 9 ore di treno e con una finale nazionale di beach volley da giocare. Ci tengo a sottolineare che il pollice lo sfoggiavamo solo quando vedevamo arrivare macchine con famiglie o con donne alla guida… Beata ignoranza, è proprio il caso di dirlo.
Ti voglio bene Ross!
10.08.2020 - da Facebook
Sono passati 2 anni e ritrovo questa foto del 2009 (vedi gallery più sotto) di una delle nostre prime vacanze insieme. Vacanze a dir poco memorabili in cui andavamo avanti a pasta al pesto, cordon bleu, patatine e terrine di rucola immersa nell’aceto balsamico…la tipica dieta dello sportivo insomma.
Avevamo 17 anni ed eravamo già insopportabilmente testarde. Ma d’altronde, da due capricorno come noi, non ci si poteva aspettare nulla di diverso. Livello di sopportazione - 100 e intolleranza sociale + 100.
Eravamo fissate con i The Killers e ascoltavamo Hot Fuss e Sam’s Town a ripetizione. Ovviamente c’era sempre spazio per il Gigi Nazionale (D’Agostino sia chiaro, non D’Alessio). Come non citare poi “Teen Drive” (Questo ritmo è supa dupa freshhhh) e soprattutto “Disco Pogo”, che avevi addirittura messo come sveglia…La canzone perfetta per cominciare la giornata con la “carica” giusta.
Ah, era il periodo degli scioperi telefonici (confesso Milazzo che quelli continuò ancora a farli, ogni tanto), dei tornei di beachwear volley, delle serate al Mokambo e degli schiuma party allo Shany, di Chievo, delle dichiarazioni d’amore al concerto di Vasco, del “siamo ubriache di noi stesse, figuriamoci degli altri” e del “tu mi fasis vigni’ il lat tai zenoi”
30.12.2020 - da Facebook
Rossana e io siamo nate a soli 10 giorni di distanza l’una dall’altra ma in due anni differenti: lei nel 1991, io nel 1992.
Per quasi tutto il tempo, quindi, avevamo la stessa età ma a partire dal 30 di Dicembre, giorno del suo compleanno, lei diventava più vecchia di me. E questo voleva dire un’inica cosa: per i successivi 10 giorni, Ross sentiva il dovere morale di sottolineare la sua “anzianità”.
Di conseguenza, che si stesse parlando di scuola, pallavolo, colore dei calzini, ragazzi, taglio di capelli o della pace nel mondo, a un certo punto della conversazione saltava fuori un “Dall’alto dei miei 22 anni…” o “Credi a me, che a differenza tua ho già 17 anni…” o ancora “Ale non puoi capire. D’altronde ha soli 20 anni…” Il tutto durava fino all’8 Gennaio, data in cui veniva ristabilita la cosiddetta “parità anagrafica”.
Indimenticabile la lettera di auguri che Rossana scrisse per i miei 18 anni: “Vecchia polla stati tranquilla: la vita a 18 anni fa schifo come quella a 17. Solo che ora sei perseguibile per legge. Te lo dice una che è maggiorenne da ormai 10 giorni”.
Buon compleanno Rossi
10.08.2021 - da Facebook
In 13 anni di amicizia, mi hai insegnato un sacco di cose…Ma non come riuscire a stare senza di te.
Mannaggia a te Ross, non hai idea di quanto mi manchi.
Alessandra Cecchetto
Il ricordo dell’amica Germana
10.08.2019 - da Facebook
...No, non ci siamo prese subito…io un po’ noiosa e tu nel pieno della tua spensieratezza…Dopo la condivisione della camerata Friuli (!!) a Padova, ci siamo perse un po’ di vista. Non c’ero nel 2015. Sono venuta a conoscenza della tua prima battaglia a cose fatte. Ci siamo riavvicinate poi ed erano cambiate un po’ di cose da quando ci eravamo conosciute.
Ho scoperto alcuni lati del tuo carattere che non avevo conosciuto o colto o che non ti piaceva mostrare…ti ho scoperta anche fragile, nel mezzo della tua tenacia e determinazione, ti ho vista piangere…ma mai addosso…mi hai rivelato alcune tue paure che sapevi che io potevo comprendere…ho scoperto quanto ti piacevano le cose semplici della vita…la normalità delle giornate…mi avevi promesso che mi avresti insegnato a cucire!
Non eravamo come le amiche da copertina, in giro non si parlava di noi…
Eravamo amiche a modo nostro…
Non ho fatto in tempo a dirti che mi sposo, è stato deciso tutto un mese DOPO…uno dei miei primi pensieri è stato per te. Per te che credevi nelle favole, molto più di me. E io lo sapevo bene. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto condividere anche con te la notizia e tutti i preparativi (e farti vedere l’anellino di fidanzamento! Tu che li amavi tanto)
Oggi come l’11 agosto di un anno fa sto andando in Puglia…inizio le vacanze…un anno fa il 9 agosto ti ho lasciato l’ultima piccola carezza…e poi è arrivato il 10.
Oggi come un anno fa sono nervosa, ho fermo il magone in gola, e gli occhi lucidi.
Oggi diversamente da un anno fa sto anche pensando alle ultime cose che mi restano da definire per settembre e a quanto mi mancherai.
Tvb Ross
Germana Colussi
Il ricordo dell’amico della pallavolo Stefano
10.10.2018 - da Facebook
Quanto è stata dura avere a che fare con Te in palestra...i miei primi anni nella Pallavolo che conta…
Le tue facce, le tue rispostine dannatamente fastidiose e ficcanti, i tuoi calci ai palloni…
Quante discussioni e quanti “vaffa”... lo Giuro…non ti sopportavo…
Poi però quanto abbiamo riso insieme…Alberto Angela e le “bighe”, gli “aperitivi” in sala pesi, i discorsi “che è meglio non riportare”, le foto di “rito”...
Quante Partite ci hai fatto Vincere da Capitano sempre con quel tuo atteggiamento da “Lo so…sono insopportabile, ma son fatta così... ed ora non rompetemi troppo…lasciatemi stare…ficco due rice perfette, una difesa, un altro paio di mani-out, tre ace e la chiudiamo qua…”
Questo e’ Il mio ricordo di Te, Ross…
Stefano Gregoris
Il ricordo dell’amica Isa
10.08.2019 - da Facebook
Ciao girasole del mio
Avrei voluto scrivere tante cose…ma la verità è che a distanza di un anno io questo dolore ancora non l’ho accettato e mai lo farò.
Sei sempre con noi Rossi, nessuno qui ti ha dimenticata.
La tua famiglia è stata incredibile e ha dato vita alla forma più bella che abbiamo per ricordarti: il dono di Rossana.
Sosteniamo la ricerca affinché nessuno in futuro possa più provare il dolore lacerante che abbiamo provato noi perdendo te.
30.12.2020 - da Facebook
“Alcuni dicono che il tempo sana tutte le ferite. Io non sono d’accordo. Le ferite rimangono. Col tempo, le mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza e il dolore diminuisce ma non se ne vanno mai”
E tu sei una ferita che si riapre spesso, un profumo, una battuta, un nome, un colore, un soffio di vento…ed ecco che più forte di prima quella cicatrice si riapre.
Ovunque tu sia, buon compleanno amica mia. Manchi…
10.08.2021 - da Facebook
Non riuscivi più a parlare, mi ricordo che mi hai preso la mano, l’hai stretta e mi facesti promettere di riportarti qui al Lido (Lido del Sole-Bibione) non appena ti fossi ripresa.
E io, ti ci porto sempre Rossi.
Ogni volta che sono qui, nel mio cuore ci sei tu.
Ovunque tu sia, io qui ti sento sempre vicina.
3 anni senza di te.
Isabella Belina Bares
I ricordi della cugina Alessandra
30.12.2019 - da Facebook
...Se chiudo gli occhi penso a te, perciò vorrei sapere se pensi a meeeee, perchè sei tu la cosa più importanteeeee la più importante che per me adesso c’èeeeeee!!! Rossana dai pensaci un po’ tuuuuuuuu…”
Darei qualsiasi cosa per un altro pomeriggio assieme a casa dei nonni a guardare “Rossana”, per dire - per la milionesima volta - che Eric è centomila volte meglio di Charles.
Buon compleanno polla, ovunque tu sia
21.07.2020 - da Facebook
Quando vengo nella casa al mare mi fermo sempre cinque minuti a guardare il nostro capolavoro. ⭐️
E’ rimasto tutto come una quindicina di anni fa: i nostri stickers appiccicati sul letto a castello e quell’odore di “casa al mare” che ci piaceva tanto ??
Manchi solo tu.
Ma sono qui e qui sei più vicina.
30.12.2020 - da Facebook
Per dire che Eric è meglio di Charles; per guardare Beautiful, CentoVetrine, Uomini e Donne e tutta quella tv spazzatura con cui riempivamo in nostri pomeriggi; per passare le giornate in piscina a Bibione e sentirle dalla nonna; per fare altri milioni di pareci; per andare a comprare vestiti insulsi dai cinesi; per girare ore per Padova alla ricerca di un Woolrich; per farmi dire che sono scarsa…per un milione di altri motivi
Buon compleanno polla
Alessandra Stefanon
Il ricordo dell’amico Riccardo
10.08.2020 - da Instagram
Mi è sempre piaciuto pensare, guardando questa foto (vedi gallery più sotto) che, in un universo parallelo, noi tre abbiamo formato davvero un trio musicale, come dissi scherzosamente quella sera. Io alla batteria, Martino alla chitarra e tu, Ross, cantante.
Mi piace ancora pensare, mentre sorrido amaro, che dalla loro parte tutto sia andato come doveva e che il 10 agosto festeggiano l’anniversario del loro fantastico album d’esordio.
Riccardo Bianchini
Il ricordo dell’amico Jacopo
30.12.2020 - da Facebook
30 dicembre 2013. Partenza per l’ultimo capodanno passato assieme.
Ovviamente come sempre avevo cappellato in pieno il regalo per il tuo compleanno.
Mi manchi Ros.
Auguri
Jacopo Benvenuto
Il ricordo dell’amica Elettra Marussich
01.01.2019 - da Instagram
10 anni fa…quando si dormiva in 4 in un letto, quando si sbocciavano prosecchini, quando si faceva a palle di neve, quando i vin di si plan ca l’è dut un veri, quando si stava senza pensieri, quando si stava insieme…quando si stava bene ! (nella gallery foto ai tempi del liceo)
10.07.2019 - da Instagram
Il 10 luglio 2010 siamo state le ultime due diplomate del liceo. Nessun ripasso folle dell’ultimo minuto, soltanto ansia (fedele compagna) e pensieri al futuro.
2016, ultimo anno di università.
Tu, carica di energia, mi hai costretto a studiare. Tutta l’estate. A Bibi (Bibione). In spiaggia dopo le 17 e la sera concesso un passaggio allo “Shany”. E via di potismi…Una forza della natura Milly, sulla cresta della tua onda ho passato l’esame a settembre. “Come onde nel mare che non restano uguali, si trasformano e fuggono via”. Mi manchi
10.08.2021 - Instagram
Per quanto saremo lontane, io ti vedrò ogni giorno.
Manchi Pitussa
Elettra Marussich